4 modi di reagire al rientro da un viaggio

4 modi di reagire al rientro da un viaggio

Che post-viaggiatore sei?

Battisti cantava “Si, viaggiare!” , e in effetti il viaggio rappresenta uno dei grandi piaceri delle nostre vite .
Viaggiare ci arricchisce culturalmente, ci apre la mente, ci fa conoscere nuovi popoli e cibi, ci fa diventare persone migliori. A tal punto che in tedesco esiste un termine specifico, “wanderlust”, per indicare il forte e irresistibile desiderio di viaggiare per il mondo.

Se il sentimento che di solito accompagna una partenza è la gioia, che succede al rientro? Come reagiamo al ritorno da una trasferta, qualsiasi sia la durata e distanza? Ecco 4 tipologie di post-viaggiatori.

Il rassegnato

Rappresenta la categoria più pacata, più matura. Sa che i viaggi sono solo una componente della vita, che ad ogni partenza c’è un ritorno. È contento dell’esperienza fatta ma anche di tornare alla vita quotidiana nella sua città. Ha collezionato bei momenti e ricordi e quando ci sarà la prossima partenza sarà pronto per accoglierne di nuovi.

Il nostalgico

Entriamo in atmosfere più sentimentali. Il nostalgico ha vissuto così intensamente il viaggio, la città che ha visitato, i luoghi visti e le persone incontrate, che al suo ritorno si sente perso e solo, come se fosse stato abbandonato dal partner. Per sfogare questo suo malessere interiore rivedrà in loop le foto scattate, cercherà disperatamente su internet le ricette dei piatti del luogo, e soprattutto, pubblicherà sulla sua bacheca Facebook link, canzoni, video e foto che gli ricordano la destinazione rimasta impressa nel suo cuore.

Il viaggiatore compulsivo

Come tutte le cose che procurano piacere, anche viaggiare può diventare una droga. E il viaggiatore compulsivo ne è totalmente assuefatto e per nulla intenzionato a entrare in comunità e affrontare percorsi di recupero e disintossicazione. L’eccitazione nel prenotare un volo, l’adrenalina nel preparare i bagagli, la gioia di svegliarsi la mattina in una città diversa.
Per questo al ritorno da un viaggio la reazione di questa tipologia è… pensare alla partenza successiva, cercare le date da incastrare con i propri impegni, le offerte migliori, l’eventuale compagnia di amici.
Per loro il miglior viaggio è il prossimo.

Il logorroico

Può essere considerato un’evoluzione (o involuzione) del nostalgico. Se il nostalgico vive in maniera introversa e dimessa il suo rientro, il logorroico ha la necessità di esternare i suoi sentimenti. Per questo al suo rientro per un tempo non ben specificato (dipende dal grado di piacimento del viaggio) lui o lei parlerà in continuazione della sua esperienza, del museo che ha visitato, del piatto tipico che ha provato in quel ristorantino extra turistico, di quella spiaggia dove si è goduto il tramonto in solitaria. E la sua creatività è tale da riuscire a trovare connessioni e spunti per parlare del suo viaggio ispirandosi a qualsiasi riferimento o argomento di conversazione.

E voi come reagite al rientro da un viaggio?
Vi riconoscete in qualcuna di queste tipologie?
Ne conoscete altre?

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